La nostra strumentazione si compone di: un
Baker-Ritchey-Chrétien Takahashi BRC-250, un astrografo da
250 mm di apertura e 1268 mm di lunghezza focale con il quale
effettuiamo da Promiod la maggior parte delle nostre riprese; un
rifrattore Pentax SDUF,anch'esso astrografo a lenti da 100 mm f/4,
posto in parallelo per le riprese a largo campo; un rifrattore apo
Takahashi FSQ-106 (106 mm di diametro e 530 mm di lunghezza
focale); un Maksutov-Cassegrain Intes 150 mm f/12; un rifrattore
apo Takahashi FS-152 mm f/8 (usato prevalentemente dalla casa di
Strambino dove il seeing è mediocre e particolarmente adatto
per le riprese lunari e planetarie), oltre ad alcuni altri
rifrattori. La montatura una Astro-Physics 1200GTO,
posizionata su quattro grossi tubi in acciaio, annegati in una
robusta colonna in cemento armato. Le camere CCD sono costituite da
una Apogee AP47 (sensore retro-illuminato Marconi 47-10) destinata
alle riprese più profonde che necessitano di un sensore di
altissima efficienza quantica, una SBIG ST-10XME (sensore Kodak
KAF-3200ME) per le riprese dov'è necessaria una maggiore
risoluzione di compionamento, e infine una Starlight-Xpress HX516
(sensore Sony interline ICX084AL).
Per il controllo tramite PC della montatura Astro-Physics usiamo il
software TheSky, mentre per l'acquisizione delle
immagini i programmi propri del particolare CCD, oppure il
versatile e universale MaxImDL/CCD.
A fronte di tale abbondanza, bisogna dire che lavoriamo spesso con
montature meno blasonate, come l'ottima Vixen GP-DX, e con
rifrattori acromatici, ottenendo sempre ottimi risultati.
Va fatta inoltre una constatazione, più la strumentazione
è sofisticata, tanto maggiori devono essere l'attenzione e
la precisione nell'uso nonchè la cura dedicata ad
ottimizzare ogni singolo particolare ottico o meccanico.
Per soddisfare le più svariate esigenze di ripresa abbiamo
appositamente modificato molti degli accessori fotografici
disponibili in commercio e ci siamo fatti costruire appositi
raccordi, anelli di sostegno e ogni altro utile accessorio. Per
evitare fastidiosi riflessi, ogni singolo oculare e raccordo
è stato rivestito internamente con carta vellutata
autoadesiva nera. I vari filtri sono stati posizionati in appositi
attacchi "a cassetto" di precisione millimetrica, senza
possibilità della minima infiltrazione di luce. Non utiliziamo alcuna ruota portafiltri, non tanto
perchè quest'ultima non presenti evidenti vantaggi, quanto
per la particolare configurazione ottica della BRC Takahashi che
obbliga a rispettare la ridotta distanza tra la culatta dello
strumento ed il piano focale. Per lo stesso motivo le varie lenti
Barlow 2-3-5x sono state realizzate modificando quelle già
esistenti in commercio, così da permettere di raggiungere
focali varianti tra i 1268 e i 4380 mm senza mai intervenire
sull'enorme ghiera di messa a fuoco della BRC, ma sfruttando i
pochi millimetri di corsa del focheggiatore digitale. Le Barlow
sono state dapprima private dei loro barilotti di sostegno, e poi
riadattate all'interno di appositi raccordi, tutti lavorati con
tolleranza meccanica H7. Ciò vuol dire che lo scorrimento
dei raccordi e degli oculari l'uno rispetto all'altro, avvengono
senza alcun gioco, quasi fossero sottovuoto, essendo l'H7 il
massimo della perfezione meccanica.
Sotto questo aspetto abbiamo pienamente messo a frutto l'esperienza
di tanti anni di lavoro accumulata come stampisti e attrezzisti
presso una famosa ditta meccanica, imparando così a lavorare
con la precisione del micrometro. Non ci deve essere nulla che
possa, anche solo minimamente, disassare l'asse ottico rispetto al
piano del CCD: altrimenti l'oggetto ripreso, potrebbe non
presentarsi puntiforme e ben definito.
La guida viene effettuata esclusivamente tramite una SBIG ST-4
applicata ad un telescopio rifrattore posto in parallelo alla BRC e
sorretto da due robusti anelli con viti a 120°, così da
permetterne il disassamento, e fissati anch'essi su un'altrettanto
robusta piastra. Adottiamo la stessa tecnica anche quando, per la
ripresa, vengono usati altri telescopi.